I sondaggi rivelano che l’onestà è tra le cinque qualità che vorremmo ritrovare nei nostri leader, amici e compagni.
L’essere traditi è considerato universalmente molto spiacevole, ma nella vita quotidiana, la maggior parte delle persone rimane indifferente anche di fronte a gravi indizi di menzogna.

Paul Ekman, nel suo libro “La seduzione delle bugie”, fornisce 5 motivazioni per giustificare questo strano atteggiamento:

1 – L’evoluzione della Specie

I nostri antenati, vivevano in piccoli gruppi, le condizioni di vita erano molto dure, la mancanza d’intimità era quasi totale, non esistevano molte opportunità di mentire ed il costo della menzogna era molto alto.

Non era necessario sviluppare grandi capacità di osservazione, scoprire le menzogne era abbastanza facile semplicemente cogliendo la persona sul fatto, e quindi la nostra esperienza ancestrale non ci ha preparato.

Con la moderna società industriale la situazione si è capovolta, il nostro livello di privacy è molto alto, le conseguenze di una bugia non sono così disastrose, possiamo sempre recuperare la nostra reputazione cambiando moglie, lavoro, città …

Talvolta anzi la capacità di camuffare la verità o saper mentire con maestria è particolarmente apprezzata, vedi la pubblicità, la politica, gli avvocati, i venditori …

2 – Fiducia vs Sospetto

In genere preferiamo avere un atteggiamento fiducioso piuttosto che sospettoso. Non fidarsi  è stressante e limita possibili collaborazioni e amicizie.

Avere fiducia non solo è necessario, ma rende la vita più piacevole, soltanto un paranoico grave trova grandioso vivere in un continuo stato di allerta.

3 – Essere ingannati talvolta conviene

Molte volte abbiamo delle buone ragioni per non sapere la verità.

Una donna con dei figli piccoli, non sarà motivata a scoprire un marito fedifrago, se la relazione è occasionale e non mina l’unità della famiglia.

Molti genitori ignorano i segnali di un figlio che fa uso di droghe, perché li spingerebbe a confrontarsi con l’ipotesi di non essere stati buoni genitori.

Molte volte è più facile colludere con una bugia piuttosto che confrontarsi con la verità, anche se le conseguenze un domani potrebbero essere ancor più disastrose.

4 – Discrezione

Siamo portati a essere discreti nelle nostre interrelazioni, non cerchiamo informazioni che non ci sono date. Se una coppia di conoscenti sostiene di essere sposata, giudichiamo sconveniente chiedergli di esibire il contratto di matrimonio.

5 – Il messaggio sociale è più importante della verità

Se una segretaria, la sera prima litiga ferocemente con il marito, la mattina dopo al capo in ufficio che le chiede “Come va ?” risponderà “Bene”.

Questo messaggio anche se falso è ok per il principale, che vuole semplicemente verificare la sua efficienza sul lavoro.

[Paul Ekman studia da oltre trent’anni il linguaggio non verbale, è consulente del FBI e della difesa Americana, docente di psicologia presso l’University of California].