prossemica
Tutti noi abbiamo uno spazio personale, una distanza che ci avvolge, ci separa e ci protegge dal resto del mondo, e abbiamo delle aspettative su come le altre persone dovrebbero comportarsi in merito. Eventuali deviazioni comportano una nostra reazione.

Tranne che in particolari condizioni (es. visita medica…), ci aspettiamo che questa nostra “bolla” sia rispettata dagli altri, altrimenti possiamo sentirci invasi, imbarazzati, infastiditi o minacciati.

Ma abbiamo delle aspettative anche sulle distanze. Se, per esempio, a una festa nessuno si avvicina a noi, penseremo di essere socialmente poco attraenti.

Lo spazio che sussiste tra noi e gli altri quindi non è una zona neutra, come ci disponiamo nello spazio (“setting”) trasmette un messaggio, lo rilevano gli altri e lo rileviamo noi.

La risposta emotiva è spesso inconscia, tendiamo a ripristinare la “giusta distanza” anche in modo inconsapevole.

Prossemica è la disciplina che studia lo spazio personale, lo spazio sociale e come noi li percepiamo; il termine è stato coniato dall’antropologo americano Edward T. Hall.

Lo spazio che ci separa dagli altri è uno spazio mentale, esiste nella nostra mappa del mondo ed è chiamato spazio prossemico o bolla prossemica.

Test:

Prova a chiamare una persona, questa si avvicinerà a te a una particolare distanza, questa distanza è il suo spazio prossemico, ossia quella particolare distanza relazionale che desidera avere con te.
Se ti avvicini e diminuisci la distanza si allontanerà inconsciamente ripristinando la distanza che desidera.

Se, al contrario, ti allontani, abbandoni il suo spazio relazionale, si avvicinerà ripristinando la distanza.

Se una persona, per qualche ragione non riesce a ripristinare il proprio spazio relazionale, sperimenterà consapevolmente particolari stati psicofisici, come ad esempio fastidio e irritazione, e cercherà di sottrarsi in qualche modo al rapporto.

Hall ha osservato che la distanza tra le persone e ha definito quindi 4 “zone”:

  • La distanza intima (0-45 cm).
  • La distanza personale (45-120 cm) per l’interazione tra amici.
  • La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo.
  • La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.

Le applicazioni pratiche sono molteplici, pensiamo a quanto, per avere un buon rapporto con una persona, sia importante rispettare le sue distanze.

Possiamo imparare, non solo a rispettare, ma anche a invadere le “bolle” altrui.

Un insegnante di scuola può imparare gestire la bolla prossemica dei suoi allievi per accentuare un comportamento o inibirlo.
Con il partner si può imparare a invadere e poi abbandonare la sua bolla prossemica per produrre emozioni.