La mappa rappresenta il territorio ma non è la realtà.
La visione che abbiamo del mondo è puramente soggettiva. La nostra percezione della realtà è sempre un’interpretazione…
E’ attraverso i nostri 5 sensi, che filtriamo le informazioni, i segnali e gli stimoli provenienti dall’esterno, e quindi li elaboriamo. Ognuno di noi in base al suo sistema rappresentazionale.
Quando pensiamo alle noci di cocco o ai porci, nel cervello non vi sono né noci di cocco né porci. Queste informazioni sono state immagazzinate, elaborate, e poi classificate imponendogli un nome, in altre parole la nostra mente ha tracciato una mappa.
Ma non solo, la nostra realtà personale non può prescindere dal nostro vissuto.
Fritz Perl (fondatore della teoria della Gestalt), sosteneva che la nostra coscienza valuta gli eventi del presente in base alle esperienze del passato e alle sue aspettative future.
Insegnava ai suoi pazienti a comprendere l’influenza che i loro ricordi continuavano a esercitare, sul loro vissuto presente.
Se ne deduce che:
La mappa non è il territorio e il nome non è la cosa designata.
Non esiste un’esperienza oggettiva.
Nessuno di noi è portatore di verità, la nostra immagine del mondo è relativa, come relativa è quella degli altri.
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