Lao Tzu, è una delle maggiori figure della filosofia cinese, visse nel VI secolo a.C., ed è considerato il padre del Taoismo.
Secondo la tradizione Lao Tzu avrebbe diretto la biblioteca reale di Chou e, proprio a causa della sua carica, avrebbe conosciuto Confucio, che divenne suo discepolo.
Nauseato dalla corruzione vigente a corte, Lao Tzu la abbandonò e si diresse verso occidente ma, giunto al confine del regno una guardia lo pregò di lasciargli qualcosa di scritto ed egli gli dettò il Tao Te Ching.
Il Tao Te Ching, il libro della via (Tao) e della virtù (Te), è considerato un testo sacro dai taoisti, come molti altri filosofi dell’antica Cina, Lao Tzu si esprime attraverso l’utilizzo di paradossi e analogie, la sua scrittura è densa, ricca e poetica.
Trenta raggi convergono sul mozzo,
ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente
ma è il vuoto centrale che rende utile il recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nelle pareti di una stanza:
sono queste aperture che rendono utile la stanza.
Perciò il pieno ha una sua funzione,
ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto.
Gli esseri umani sono morbidi e flessibili.
quando nascono,
duri e rigidi quando muoiono.
Gli alberi e le piante sono teneri e flessibili
quando sono in vita,
secchi e rigidi quando sono morti.
Perciò il duro e il rigido sono compagni della morte,
il morbido e il flessibile sono compagni della vita.
Un combattente che non sa arretrare non può vincere,
un albero incapace di spiegarsi si spezza.
La rigidità e la forza sono inferiori,
la flessibilità e la morbidezza superiori.
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