In un mondo sempre più orientato all’efficienza, è bene ricordare che quel che facciamo è più importante di come lo facciamo.
Quando siamo efficaci, agiamo per ottenere dei risultati.
Quando siamo efficienti, eseguiamo un compito in modo preciso.
Ma se un compito è poco rilevante, il tempo che gli abbiamo dedicato e l’accuratezza con cui l’abbiamo eseguito, non lo renderà rilevante.
La legge dell’80/20 o Principio di Pareto, dal nome dell’economista italiano che l’ha ideata nel 1897, sostiene che l’80% circa del valore della produttività è generato dal 20% del lavoro, dunque l’80% del tempo che si dedica al lavoro produce solo il 20% del valore.
Naturalmente i valori 80% e 20%, sono misurazioni empiriche e sono solo indicative, ma è davvero curioso notare a quanti settori della nostra vita possiamo applicarle a livello statistico.
Per esempio nella distribuzione mondiale del reddito, possiamo notare che il 20% delle persone possiede l’80% della ricchezza.
Ma il principio di Pareto è valido anche in molti altri settori per esempio: il 20% dei venditori fa l’80% delle vendite, ed il restante 80% ne fa solo il 20% ; oppure, per treni e aerei l’80% dei ricavi deriva da un 20% di rotte non in perdita; l’80% del deficit sanitario italiano è localizzato in un 20% di ASL sparse sul territorio; l’80% dei visitatori di un sito vede solo il 20% delle pagine…
“La legge di Parkinson” un libro pubblicato nel 1957 da Cyril Northcote Parkinson, un economista inglese, che ai tempi fu molto avversato per la sua concretezza, il suo stile informale e per i suoi contenuti fortemente critici nei confronti della burocrazia, in particolare quella inglese.
La legge di Parkinson sostiene:
Il lavoro si espande fino a occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.
Ovvero più tempo abbiamo e più tempo sprechiamo. Ma è vero anche il contrario, più il tempo scarseggia è più la nostra azione diventa efficace, perché agiamo in base a priorità.
Ne deriva che è meglio essere concentrati e produttivi piuttosto che indaffarati e improduttivi.
Usiamo dunque il nostro tempo per le cose importanti: il lavoro ma anche le relazioni, la famiglia, il divertimento e il riposo.
Alterniamo periodi di attività a momenti di riposo. Le risorse individuali hanno dei limiti e bisogna assecondare i loro ritmi, lavorare quando si è efficienti, fa sì che il tempo sia più proficuo e si possa avere più tempo per godersi la vita.
La vita è ciò che accade mentre sei occupato a fare altre cose
Interessante, a quante cose non facciamo caso!!!
è verissimo quello che dici. Sprecare le nostre energie in qualcosa di improduttivo è veramente deleterio.
Molto interessante e molto vera la Legge di Parkinson…
Interessante. Da leggere e approfondire perché i termini sono usati spesso come sinonimi, ma riflettono in realtà concetti ben diversi:
Efficacia è la capacità di raggiungere obiettivi prefissati; efficienza è la valutazione delle abilità impiegando le minor risorse possibili.
E’ possibile avere qualche feedback sulla teoria che tenere la foto del proprio animale o di una persona cara sulla scrivania al lavoro farebbe aumentare la produttività?
“Il lavoro si espande fino a occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo”
Verissimo.
Un’efficace gestione del tempo è ostacolata da diversi fattori come questo.